Nella cucina del Girasole non mancano mai le verdure. Ne mangiamo in quantità e cerco sempre nuovi modi di prepararle.
La teglia di zucchine, patate e carote richiede un po’ di lavoro per mondare gli ortaggi, ma è semplice da realizzare e porta in tavola un contorno solitamente molto apprezzato dai commensali.
Il tocco personale è nella mia santoreggia coltivata a km 0, che conferisce al piatto un sapore aromatico davvero piacevole.
Una delle cose di cui abbiamo più sentito la mancanza durante l’isolamento è stata il nostro giardino. Osservare la natura ci avrebbe forse aiutato a trovare una nota positiva nel silenzio dell’isolamento e a dedicarci alla cura di qualcosa di vivo, mentre fuori dai suoi confini si consumavano dolori e separazioni. Invece abbiamo abbandonato fiori e piante al loro destino più di due mesi fa, domenica 8 marzo.
La primavera è arrivata da un pezzo, noi abbiamo imparato a diventare professori supertecnologici per i quali le piattaforme non hanno più segreti, i nostri alunni sono cresciuti. Ci siamo persi la fioritura dei tulipani e quella della magnolia, troppi film al cinema e una quantità di vita che nessuno più ci ridarà indietro.
Nel frattempo, si resiste e si prova a credere di nuovo nel domani. Le margherite salate con farina di lenticchie rosse sono ancora una volta il frutto di un esperimento, sempre sulla strada del senza glutine, perché guai a cedere allo sconforto, almeno in cucina deve splendere un raggio di sole!
Devo ringraziare Sara del blog “Ortaggi che passione” perché la sua base per la torta salata è favolosa e in fondo ho solo trasformato e fatto sbocciare la ricetta
Oggi è sabato, e io posto il piatto del venerdì, in barba a tutte le blogger perfettamente sincronizzate con il calendario. Non ci sono più giorni e orari in questo tempo sottosopra, quindi non chiedete al Girasole di essere puntuale. Cucino quello che mi piace, inseguo un ricordo o un’ispirazione, ignoro i paletti – e ieri mi sono gustata questa pasta (di una bontà spaziale) con il sugo scappato alla siciliana. Nel post vedete i tortiglioni nella versione con glutine, ma nella ricetta originale su un numero di Sale e Pepe di qualche anno fa si parlava di ziti. Mi perdoneranno gli amici siciliani se sono scivolata sul formato della pasta e per la sottoscritta ho buttato addirittura i fusilli di riso! Al ritorno della vita ordinaria riproverò con gli ziti, prometto…
Gli ultimi post che ho pubblicato giocano decisamente sui toni dell’arancione, del giallo e del verde – l’avete notato anche voi? Mi piacciono tutti e tre, ma mancano ad esempio le sfumature del viola, che adoro, o qualche macchia in più di rosa e rosso.
Forse sto attraversando un “periodo arancione” e quando sarà passato sceglierò tinte diverse – se è vero che i colori somigliano a stati d’animo, se in questi mesi ho sentito il bisogno del calore e della luce, ora è la necessità di leggermi dentro e fermarmi ad ascoltare me stessa a chiamare.
Nella tavolozza del blog allora aggiungo un altro antipasto buono per le feste, i crostini al sugo scappato.
Il piatto su cui sono appoggiati i crostini è una pennellata di blu, come un segnale in mezzo al traffico e al rumore. E la mia cucina diventa un porto per navigare lontano da qui…
La primavera tarda ad arrivare e quasi mi piace attenderla lentamente, senza passare subito agli abiti leggeri, osservando più a lungo lo splendore dei fiori e delle foglie.
I sapori in cucina intanto si fanno più delicati.
Oggi vi propongo i crostini con pesto alle foglie di sedano e mandorle, un antipasto semplice, colorato e antispreco. Mi è venuta l’idea di utilizzare le belle foglie di un sedano verde destinato al brodo vegetale e ho creato un pesto ottimo sui crostini o per condire una pasta. Sono piccoli gesti gentili, per ricordarci che il cibo è prezioso anche se lo prepariamo con gli ingredienti più umili.
Ho messo in pausa il blog per qualche mese, perché l’ispirazione latitava un po’ e il tempo non si è mostrato tanto generoso da concedermi i momenti giusti per cucinare.
La zuppa di carote e lenticchie porta ancora la data dell’anno passato e in fondo voglio lasciarla così, come una calda sciarpa arancione che ci accompagna per tutto l’inverno.
In questi giorni si fanno preparativi per l’autunno.
La scuola è ripartita con grande entusiasmo.
Ho cucinato la prima zuppa della stagione.
Siamo stati impegnati a togliere vecchie piante, ripulire la terra dalle onnipresenti erbacce e a piantare bulbi nel nostro minigiardino. Ne ho comprati a un banchetto durante il Festivaletteratura, e ho dovuto trattenermi per non comprare tutto… Ecco il sito
Quest’oggi avevamo anche progettato di andare alla Fiera delle Piante e Animali Perduti di Guastalla, evento che seguiamo ormai da qualche anno, ma il temporale ci ha fatto cambiare idea.
In tutto ciò, vi posto una ricetta che non è per niente autunnale, ma ricorda il calore del sole prima che le foglie cadano.
Si tratta di un piccolo omaggio alla Toscana, una terra che amiamo molto, rivisitato con un tocco personale della sottoscritta: pappa al pomodoro con gelato alla salvia e bergamotto.
Ho accostato il sapore della pappa al pomodoro calda con quello fresco e gustoso del gelato. Io ho acquistato il gelato in una gelateria di Mantova che offre anche gusti senza latte, ma credo non sia un’impresa impossibile realizzarlo in casa.
L’abbinamento è particolare, ma siamo rimasti colpiti positivamente!
PAPPA AL POMODORO CON GELATO ALLA SALVIA E BERGAMOTTO
Ingredienti per 4 persone
5 fette di pane toscano (circa 300 g)
800 g di pomodori da sugo
abbondante basilico
brodo vegetale
olio evo
un cucchiaino di zucchero
sale
circa 200 g di gelato alla salvia e bergamotto
Per preparare la pappa al pomodoro, procuratevi una cipolla, tre carote e un bel gambo di sedano. Lasciate bollire per almeno un’oretta e nel frattempo dedicatevi ai pomodori.
Dato che colpevolmente non possiedo un passaverdure, io ho sbucciato i pomodori e ho tolto i semi a mano prima di sbollentarli per una decina di minuti. Con il passaverdure non avrete bisogno di pazienza certosina e potrete saltare il passaggio della pulitura manuale!
Riducete il pane in pezzi abbastanza grandi e ponetelo in una pentola, possibilmente di coccio, nella quale avrete fatto soffriggere l’olio extravergine e uno spicchio d’aglio. Ricoprite immediatamente con un paio di mestoli di brodo. Unite i pomodori schiacciati, mescolate e versate altro brodo.
Aggiungete un cucchiaino di zucchero per togliere acidità ai pomodori e salate. Durante la cottura unite le foglie di basilico.
Lasciate cuocere per almeno quaranta minuti a fuoco dolce, e alla fine condite con un filo d’olio a crudo. Potete servire la pappa al pomodoro calda o a temperatura ambiente, nel nostro caso l’abbiamo gustata calda per creare un piacevole contrasto con il gelato alla salvia e bergamotto.
Vino dal colore rubino carico, naso intenso, carico di piccoli frutti rossi, ma con una sottile vena aromatica. Caldo per l’elevato grado alcolico, ma armonico in bocca anche grazie alla presenza di tannini evidenti, anche se ormai ingentiliti dalla permanenza in bottiglia. Il risultato è un vino piacevole, corposo ma arrotondato, ideale per controbilanciare la naturale acidità di una pietanza a base di pomodoro.
Quest’oggi vi presento una salsa per crostini che può benissimo trasformarsi in un sugo per la pasta. L’estate è decisamente arrivata e ho pensato di chiamare i crostini “sinfonia d’estate” perché i mesi estivi mi evocano colori accesi e musica di mare, di gente nel sole, di notti quiete di stelle.
CROSTINI SINFONIA D’ESTATE
Ingredienti per 2 persone:
100 g di pomodorini
6 foglie di basilico
3 foglie di menta
3 pomodori secchi
150 ml di olio evo
2 cucchiai di parmigiano
15 g di mandorle
mezzo spicchio d’aglio
sale
pane tipo ciabatta
Lavate i pomodorini e passateli al minipimer.
Pestate grossolanamente le mandorle in un mortaio e tritate le foglie di menta e di basilico.
Versate tutti gli ingredienti nel minipimer insieme ai pomodorini e frullate nuovamente, avendo cura che il composto non risulti troppo fine.
Preparate i crostini affettando il pane in piccoli rettangoli e scaldandolo nel tostapane o su una griglia ben calda.
Spalmate i crostini con la salsa, condite con un filo d’olio e servite come antipasto.
Potete raddoppiare le dosi della ricetta e conservare la salsa coperta d’olio in frigorifero alcuni giorni per condire la pasta.
Non festeggeremo San Valentino perché, come forse sapete già, non siamo grandi fan di questa ricorrenza.
Il risotto alle rape rosse, con il suo bel colore che ricorda la passione e i tanti cuori che punteggiano le vetrine dei negozi, è comunque il mio modo per dire a Luca “Sono qui per te ogni giorno”.
RISOTTO ALLE RAPE ROSSE
Ingredienti per 2 persone
160 g di riso Carnaroli
mezzo litro di brodo vegetale preparato con sedano, carota e cipolla
una rapa rossa grande
100 g di formaggio di riso spalmabile (per me Strachicco)
un pizzico di curcuma
uno scalogno
un ciuffo di prezzemolo
olio evo
una manciata di parmigiano
sale
Sbucciate la rapa, tagliatela in quattro parti e cuocetela in acqua bollente.
Preparate il brodo vegetale con le verdure.
Passate la rapa al minipimer con un po’ della sua acqua di cottura e un filo d’olio, ottenendo una crema.
Soffriggete lo scalogno e tostatevi il riso.
Aggiungete il brodo vegetale e a metà cottura anche la crema di rapa. Insaporite con sale e curcuma.
A cottura quasi ultimata mantecate con il formaggio di riso e una manciata di parmigiano.
Lasciate riposare per qualche minuto e servite con foglioline di prezzemolo tagliate con le forbici.
Per la gioia di chi può permettersi la ricotta, ecco le mie cipolle soffici, leggere, gustose e nutrienti: farete bella figura con pochi passaggi!
CIPOLLE SOFFICI
Ingredienti per 4 persone
otto cipolle bianche
250 g di ricotta vaccina
tre cucchiai di parmigiano
un pizzico di sale
pane grattugiato
paprica dolce a discrezione
Sbucciate e tagliate a metà le cipolle. Scavate la polpa con un coltellino e tenetela da parte, avendo cura di lasciare intatti due o tre strati esterni delle cipolle. Tritate finemente la polpa e mettetela in una terrina con la ricotta, il parmigiano e un pizzico di sale. Se vi piace potete aggiungere una spolverata di paprica dolce.
Fate cuocere i “gusci” delle cipolle in acqua bollente per circa dieci minuti, scolate e asciugate con carta da cucina.
Ponete i gusci in una pirofila rivestita di carta da forno e riempiteli con la crema di ricotta, polpa di cipolla e parmigiano.
Cospargete di pane grattugiato e irrorate con un filo d’olio. Mettete in forno per venti minuti. Servite le cipolle tiepide.